Ancora oggi molte amministrazioni postali (ma ciò avveniva soprattutto in passato) riutilizzano i francobolli già emessi con una soprastampa (detta anche sovrastampa). Sulla vignetta del francobollo viene applicato abitualmente con un procedimento di stampa tipografico, un nuovo valore o altre diciture per i motivi più diversi. Elenchiamo qui i principali:
La necessità di emettere nuovi francobolli con rapidità in attesa di effettuare la stampa di nuovi valori definitivi (ad esempio a causa di improvvisi cambi tariffari).
La necessità di utilizzare le scorte in giacenza con un nuovo valore o una unità monetaria differente.
Per riutilizzare i francobolli di altre amministrazioni postali per i motivi più disparati (ad esempio durante le occupazioni militari).
Il primo francobollo italiano sovrastampato è stato il 15 centesimi azzurro emesso nel dicembre del 1863 con l'effigie di Vittorio Emanuele II, nel quale con una barra curvata in colore bruno scuro (e per questo denominato "ferro di cavallo") venne ricoperto il precedente valore nominale. Questo aumento tariffario da 15 a 20 centesimi si rese necessario per sostenere le ingenti spese derivate dalla III Guerra d'Indipendenza. L'espediente fu trovato dall'Ing. Costantino Perazzi che in questo modo riutilizzò ben 100 milioni di esemplari giacenti nel magazzino dell'Officina Carte Valori di Torino. Visto che questa era una soprastampa che aumentava il valore nominale del francobollo (mentre la regola generale stabiliva di soprastampare un valore inferiore per evitare le inevitabili falsificazioni) proprio per evitare falsificazioni, il direttore generale delle Regie Poste, conte Barbavara di Gravellona, inserì alcuni segni segreti.
Una delle soprastampe più curiose dei tempi moderni è invece quella effettuata nel 1961 dall'isola di Sant'Elena per aiutare gli abitanti dell'isola di Tristan da Cunha lì rifugiatisi a seguito di una eruzione vulcanica.
Allo scopo vennero sovrastampate con sovrapprezzo 1736 serie complete, ma quando l'amministrazione postale della Gran Bretagna si accorse che il sistema monetario delle due isole era differente alcune serie, precisamente 434, erano già state distribuite. Infatti, mentre a St. Helena era in uso la Sterlina, a Tristan da Cunha circolava il Rand sudafricano; ma il problema principale era che solo il Colonial Office di Londra poteva autorizzare l'emissione, e non il governatore, e quindi l'emissione stessa venne ritirata dopo poco. Nel 2005 una serie di 4 valori di questi rari sovrastampati venne battuta in asta pubblica per circa 6 000 Euro. Un'altra sovrastampa curiosa è quella dei cinque segnatasse per vaglia postali della Repubblica di San Marino ottenuti sovrastampando quelli del regno d'Italia. È l'unico caso in tutta la storia postale che i francobolli di uno stato sovrano diventano francobolli di un altro mediante sovrastampa in tempo di pace e non in seguito a vicende belliche.